Presentazione progetto artistico- “Souvenir d’Italie – Le ferite della Storia”
Nelle opere di Carlo Merello che compongono il percorso artistico “Souvenir d’Italie – Le ferite della Storia”, il soggetto è Genova: dai giorni che l’hanno vista protagonista durante i fatti tristemente noti del G8, dei quali è riportata sulle opere solo la data, si torna indietro di mezzo secolo e si osserva una città in rovina, devastata dai bombardamenti subiti nella Seconda guerra mondiale. Il veicolo è la memoria emotiva. Due momenti storici lontani, uniti dal comune esito amaro che l’artista ha saputo rendere con pannelli di cristallo sabbiato, decorati da delicati fregi floreali e nei quali fanno da sfondo immagini digitali in bianco e nero dell’epoca. La scelta del titolo “Souvenir d’Italie”, che racchiude le opere e che ha dato luogo a mostre espositive, richiama le cartoline d’antan di inizio Novecento che venivano spedite da città e luoghi d’arte. Il sottotitolo, amaramente ironico, “Genova in fiore” è completato dalle due date che racchiudono questo percorso di memoria emotiva: il 1941, anno del bombardamento a tappeto della città e, appunto, il 2001, l’anno del G8.
Biografia Carlo Merello
Carlo Merello è nato a Genova nel 1950. Architetto, lavora nel complesso delle arti visive. Dal 2017 è Professore a contratto presso il DISFOR – Scienze della Formazione, dell’Università di Genova per il Laboratorio di Educazione all’Immagine.
Dal 1972 ha esposto più di 30 mostre personali, partendo da “Cattedrali”, per giungere a “Periferie” nel 2021, e oltre 60 mostre collettive in Italia e nel mondo.
Nel corso del 2022 e del 2023 ha ideato e curato il progetto artistico “Ucraina – Periferie e Iconostasi”, ove le icone ortodosse, delle quali sono ricchi gli altari cattolici di San Giorgio (compresa la Chiesa di San Giorgio a Genova), creano una “parete” di immagini appoggiate saldamente alla base di periferie stilizzate. Con la costruzione di una “periferia” impostata come fosse una iconostasi ovvero un pannello con tre fessure, una centrale e due laterali, a fondo oro. Le tre “fessure” corrispondono e nel contempo evocano le tre porte dell’Iconostasi della Chiesa ortodossa: la porta Reale al centro e le due diaconali ai lati. Una evocazione che non può non rimandare alle tre croci del monte Calvario e che rimandano alla sofferenza del popolo ucraino.
Studio per Grande Periferia ucraina, cm 35x30x5, 2022
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