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Fondo “Raimondo Ricci”
Il Fondo, depositato presso l’ILSREC il 15 maggio 2014, conserva documenti piuttosto eterogenei compresi fra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta del XX secolo e che costituiscono un importante strumento per la ricostruzione dell’attività politica e forense di Raimondo Ricci (1921-2013).
Il fondo si apre con documenti dattiloscritti, comunicati e rassegna stampa sulla vicenda di Porto Azzurro (1987).
Segue una raccolta di appunti, atti parlamentari, lettere, relazioni relativi alla riforma del RINA, riforma forense e legge-quadro sulle professioni, proposta di legge sulla responsabilità civile dei giudici, riforma del codice di procedura penale. Una parte considerevole delle carte scaturisce dall’attività di Ricci svolta in qualità di membro della Commissione parlamentare sulla Loggia massonica P2 (Camera dei Deputati 1981-1983; Senato della Repubblica 1983-1984).
Grande interesse storico presenta la raccolta di documenti relativi alla criminalità organizzata, le Brigate rosse, i casi Guido Rossa e Walter Tobagi.
Il Fondo custodisce anche rassegne stampa, relazioni, appunti, corrispondenza inerenti l’organizzazione di convegni e di eventi commemorativi e connessi alle cariche rivestite da Raimondo Ricci nell’Associazione nazionale partigiani d’Italia e nell’Istituto storico per la Resistenza in Liguria e poi Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea. Una busta “Questioni personali” raccoglie materiali diversi, tra i quali si segnalano documenti circa contenzioso legale con il ciclista Fausto Coppi (1954) e il manoscritto per il discorso di Ricci alla Camera dei Deputati in occasione del rapimento di Aldo Moro (1978).
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progetto “Archos”
Nel maggio 2014 l’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia ha deliberato l’adozione, per gli istituti della rete, della web application Archos per la descrizione archivistica, sviluppata dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea.
Si tratta di un applicativo che nasce nel 2006 dall’esigenza di integrare le descrizioni del patrimonio archivistico nelle sue differenti tipologie e i relativi contenuti multimediali in un unico sistema.
Progettato e realizzato da Carlo Pischedda (docente comandato presso l’ente torinese dal 2002 al 2009), che ne cura l’amministrazione e lo sviluppo, il sistema è costituito da due ambienti – Biografie e Metarchivi – in relazione tra loro e si configura non solo come strumento per la diffusione in rete di informazioni inventariali e di tipologie di fonti specifiche come quelle iconografiche, audio e video, ma anche come gestore a ogni livello di un intero corpus archivistico e di ricerca.
Alla luce della decisione di adottare Archos su scala nazionale, nei giorni 7-8 luglio 2015 si è svolto a Torino un corso di formazione all’uso dell’applicativo aperto agli archivisti di un primo gruppo di istituti, tra cui l’Ilsrec.
Nell’occasione si è proficuamente riflettuto sugli aspetti tecnici relativi al progetto di migrazione dei dati dalla preesistente banca dati della rete Insmli, realizzata con il software Isis.
La natura di Archos, capace di assicurare una comunicazione immediata dei dati sul web e di garantire l’esportazione di ogni singola scheda di ogni livello gerarchico in formato XML, consente di sostenere prospettive di dialogo con altre piattaforme e di dare vita a una più ampia comunità di utenti, non solo nella veste di fruitori del rilevante patrimonio archivistico della Resistenza in Italia, ma anche di estemporanei collaboratori con personali osservazioni, commenti o proposte.
Da ottobre 2014 è iniziata la catalogazione in Archos di alcune nuove acquisizioni dell’Archivio dell’Ilsrec. Tra le unità, già ordinate e già consultabili sul metarchivio, si segnalano i Fondi “Castagnola Giulio”, “Grillotti Balilla”, “Martinengo Enrico”, “Rossi Antonino”, “Massone Emanuele”, “Gnecco Nicola”.