Percorso n. 1 Europa e Pace. Dal manifesto di Ventotene all’attualità di un progetto di democrazia sovranazionale

La ricerca storica si è ampiamente soffermata sulle tappe del processo di integrazione europea. Gli studiosi si sono interrogati sul contributo apportato dai vari autori del secondo dopoguerra, ad iniziare dal ruolo rivestito dei principali leader italiani e continentali, senza dimenticare l’azione dei partiti e dei movimenti di opinione. Non può sfuggire come la storiografia si sia concentrata, in particolar modo, sulle premesse ideali che, all’indomani della fine della Seconda guerra mondiale, spinsero parte della nuova classe dirigente italiana a interrogarsi sulle cause del conflitto appena concluso e sugli strumenti per impedire un ritorno alla logica egemonica che aveva portato alla guerra. Speciale attenzione è stata dedicata, dalla classe dirigente del secondo dopoguerra, all’analisi delle strade per garantire una pace duratura al vecchio continente. Obiettivo perseguibile solo entro una strategia di integrazione economica e politica sovranazionale, capace di contenere e neutralizzare le spinte nazionalistiche (presenti ancora nei vari paesi coinvolti nelle due sanguinose guerre, costate decine di milioni di morti e devastazioni immense), come era lucidamente descritto nel manifesto di Ventotene, redatto dai confinati antifascisti, guidati da Altiero Spinelli.

Nelle élite dei Paesi fondatori dell’Unione, era forte, infatti, la coscienza degli errori compiuti nel primo dopoguerra, allorché prevalsero logiche revansciste, che favorirono la nascita e la vittoria dei totalitarismi che avvelenarono il ‘900.

Simile dibattito, ormai da decenni, non è stato circoscritto solamente agli ambienti accademici, ma ha suscitato un ampio interesse presso importanti settori dell’opinione pubblica nazionale e internazionale, coinvolgendo parte significativa della cultura italiana, dei partiti e dei movimenti di opinione.

Il percorso che qui si propone intende focalizzarsi su alcune fonti giornalistiche e divulgative destinate, per loro stessa natura, a un’ampia diffusione presso l’opinione pubblica italiana. Attraverso la lettura dei testi proposti, il percorso potrebbe offrire allo studente lo spunto per interrogarsi sull’attualità della riflessione elaborata da alcuni protagonisti del processo di integrazione europea (Alcide De Gasperi, Altiero Spinelli, Robert Schuman, Jean Monnet, Helmut Kohl) e sull’importanza storicamente rivestita dal progetto di unità continentale quale strumento per garantire la pace. In questa prospettiva non si intende semplicemente attirare l’attenzione degli studenti sui singoli casi storici esaminati, ma si vorrebbe suscitare un dibattito fra gli studenti sulla loro attualità e, di conseguenza, sull’efficacia o meno delle modalità con cui istituzioni, gruppi di opinione, intellettuali si sono frequentemente spesi per informare il grande pubblico su simili temi. Attraverso alcuni testi divulgativi specificatamente dedicati alla crisi ucraina e alle sue ripercussioni sull’equilibrio europeo, il percorso potrebbe infine interrogare gli studenti sulla efficacia delle attuali istituzioni europee, sulle loro peculiarità e sugli ancora evidenti limiti politici che le contraddistinguono in questa fase storica.

 

Le videolezioni

Guido Levi – L’Europa e la pace

Francesco Praussello – La svolta del Trattato di Maastricht 

 

modalità

Il percorso proposto potrebbe essere illustrato attraverso alcune fasi qui sommariamente indicate:

1) contestualizzazione storica generale del periodo bellico e post-bellico in cui hanno operato i personaggi esaminati (Alcide De Gasperi, Altiero Spinelli, Robert Schuman, Jean Monnet, Helmut Kohl, Mario Draghi, Sergio Mattarella);

2) lettura di alcuni stralci di alcuni documenti specifici (il Memorandum Monnet, la Dichiarazione Schuman, i discorsi di De Gasperi, l’art. 11 della Costituzione);

3) lettura di contributi sull’attualità

Dibattito tra gli studenti ed elaborazione di riflessioni

testi proposti

–         Memorandum di Jean Monnet, 3 maggio 1950

–         Jean Monnet, Cittadino d’Europa, Milano 1978

–         Dichiarazione Schuman 9 maggio 1950

Discorsi De Gasperi:

  • Discorso di De Gasperi: «Le basi morali della democrazia»,
  • “Grandes Conférences Catholiques”, Bruxelles, 20 novembre 1948
  • De Gasperi: «L’Unione Europea vuole la pace», Discorso alla Camera dei Deputati, 15 febbraio 1949 (riportato in “Il Popolo”, 16 febbraio 1949)
  • De Gasperi: «Agli italiani perché ricerchino le vie dell’Europa», Discorso all’Istituto per il Commercio Estero, Roma, 9 giugno 1949 (Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri, ASMAE – SegrDG, b, 26)
  •  Messaggio di De Gasperi al Movimento Europeo Consiglio internazionale del Movimento Europeo, Bruxelles, 24 febbraio 1949, (Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE – Fondo Alcide De Gasperi, Affari Esteri, X, a, 7)
  • De Gasperi: «L’Europa unita è il più grande baluardo della pace», Radiomessaggio, 8 aprile 1950(Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE – Fondo Alcide De Gasperi, Carte Bartolotta, 1950, V, pp. 19146-19151; “Il Popolo”, 9 aprile 1950)
  • Art. 11 della Costituzione italiana
  • De Gasperi e una difesa comune europea della pace, Vatican News, 28 maggio 2022 (con video link)
  • Commissione Europea, Alcide De Gasperi: un mediatore ispirato per la democrazia e la libertà in Europa
  • Giorgio Napolitano, La priorità è la pace, affidata al ruolo dell’Europa unita, ISPI, Commentary, 24 marzo 2017
  • Commissione Europea, Helmut Kohl e François Mitterrand:i leader della riconciliazione
  • Il sogno europeo: Helmut Kohl, Lunedì, 22 novembre, 2021, ISPI, Podcast – Storie Europee (con link video)
  • Helmut Kohl, in «L’Unità Europea»
  • Italia, Europa ed Helmut Kohl, Roma, Senato della Repubblica, 2018
  • Marco Impagliazzo, Il sogno di un’Europa dei padri e dei figli che promuova la società del vivere insieme e la pace, 1° luglio 2016
  • Marco Impagliazzo, La difesa della pace e l’unità europea, 9 maggio 2022
  • L’appello. Mattarella, Macron e Zuppi per la pace: “La guerra, sfida ai nostri valori”, in «L’Avvenire», domenica 23 ottobre 2022

È possibile ampliare questo percorso, con un approccio di lungo periodo e trasformarlo in un percorso su “Europa: attualità di un progetto secolare”, risalendo ai progetti di pace perpetua che hanno contrappuntato la storia d’Europa, soprattutto in età moderna.

 

Bibliografia

Giovanni Reale, Radici culturali e spirituali dell’Europa, Ed. Cortina,

Massimo Cacciari, Geofilosofia dell’Europa, Adelphi

Edmund Husserl, L’idea di Europa, Cortina

Ortega y Gasset, Meditazione sull’Europa, Seam

Frano Cardini e Sergio Valzania, Le radici perdute dell’Europa, Mondadori

Federico Chabod, Storia dell’idea d’Europa, Bari, Laterza, 1961, cap. I, pp. 15-25

Adriano Cavanna, L’idea di Europa: realtà e mito, in Id., Storia del diritto moderno in Europa. I. Le fonti e il pensiero giuridico, Milano, Giuffré, 1979, pp. 21-35

Dante, De Monarchia, 1312-1313

Pierre Dubois, De recuperatione Terrae Sanctae, 1308

Georges Podiebras, Projekt eines christlichen Fürstenbundes…, 1462-1464

Eméric Crucé, Le nouveau Cynée ou discours d’Etat représentant les occasions et moyens d’établir une paix générale…, 1623

Duca di Sully, Grand dessein d’Henri IV, 1603 (1638)

William Penn, Essay towards the present and future peace of Europe, 1693

Abbé de Saint-Pierre, Projet pour rendre la paix perpétuelle en Europe, 1713

Immanuel Kant, Per la pace perpetua (Zum ewigen Frieden), 1795

Philip H. Kerr (Lord Lothian), The Prevention of War, New Haven, 1923

Idem, Pacifism is not enough nor Patriotism either, Oxford University Press, Londres, 1935

Lionel Robbins, Economic Planning and International Order, Macmillan, Londres, 1937

Reves, The Anatomy of Peace, Harper & Brothers, New York, 1945

Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto, 1944

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Autore dell'articolo: Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell′Età Contemporanea

ILSREC - Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea. Questo Istituto, fin dalla sua fondazione nell'immediato dopoguerra persegue, con spirito di verità e rigore scientifico, lo studio e la divulgazione dei molteplici aspetti che hanno mosso e caratterizzato la Resistenza, nel quadro degli eventi che hanno drammaticamente segnato l’intera storia del Novecento.

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