Un annegato, tremila voti  

di Marco Peschiera

Matteo Salvini

 

È annegato un ragazzo del Mali. Sulla barca c’era anche una giovane somala incinta. Annegata anche lei. Scappavano dalle guerre e non sapremo mai i loro nomi.

Secondo stime delle organizzazioni umanitarie sono stati 1.151 nell’ultimo anno gli uomini, le donne e i bambini abbandonati al loro destino nel Mediterraneo mentre qui si inneggiava a “prima gli italiani”, ai “porti chiusi” e alla guerra contro i “taxi del mare”. Sono solo le vittime conteggiate in base a segnalazioni attendibili. Chissà quanti, invece, gli altri mai segnalati.

Ma prendiamo per buona la cifra verificabile: 1.151. L’altra cifra è che Salvini con la sua Lega ha guadagnato in questo stesso anno – dalle Politiche 2018 alle Europee 2019 – tre milioni e mezzo di voti. Soluzione: un annegato vale tremila voti.

Salvini è uomo intelligente e scaltro. Di lui si può dire che amministra i suoi interessi con eccellenti risultati. Forse sono intelligenti e scaltri anche quei 9 milioni e passa che hanno appena votato Lega. Qualcuno si accontenta della pensione a quota 100; altri hanno in mente l’autonomia fiscale delle regioni ricche, e al diavolo l’Europa e i terroni; i terroni non si capisce cosa abbiano in mente; comunque, dal Nord al Sud, tutti quanti dicono fuori dalle balle i negri (tranne quelli che giocano bene a pallone e quelli che ci servono come schiavi), e soprattutto mirano a non pagare tasse.

Ciascuno di quei voti con i suoi motivi, comunque, rende l’Italia sempre più piccola, più miserabile, isolata ed esposta a ogni tempesta.

Il primo conto è già arrivato a tutti noi anche se molti non se ne sono (ancora) accorti: la politica economica del Salvini rampante con i suoi alleati inesistenti e dimezzati è già costata decine di miliardi, migliaia di posti di lavoro, la paralisi della produzione nazionale e l’esplosione del debito. Costerà ancora di più nel prossimo futuro e ormai l’Italia “sovranista” rischia di perdere ogni sovranità sui suoi bilanci. Ma non sarà l’odiata e cattiva Europa a togliercela: saranno i creditori, che non amano affidare i loro soldi ai cretini e quando avranno perso la pazienza suoneranno la campana.

Ballando dietro a un piffero ma senza allegria stiamo marciando verso la catastrofe finanziaria: quando arriverà, la campana suonerà per chi ha votato Salvini o i suoi stolidi soci, ma suonerà anche per chi ha scelto diversamente e per i tantissimi che nemmeno hanno votato. Suonerà insomma per tutti, e tutti insieme sul barcone Italia affonderemo continuando fino all’ultimo a litigare per rinfacciarci che la colpa è tua, no è tua.

Forse la colpa sarà stata di tutti. Però nel naufragio generale a qualcuno resterà almeno la coscienza pulita: quelli che non hanno mai votato per fare in modo che  ogni giorno muoiano annegati in media tre ragazzi del Mali o tre giovani somale incinte.

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Autore dell'articolo: Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell′Età Contemporanea

ILSREC - Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea. Questo Istituto, fin dalla sua fondazione nell'immediato dopoguerra persegue, con spirito di verità e rigore scientifico, lo studio e la divulgazione dei molteplici aspetti che hanno mosso e caratterizzato la Resistenza, nel quadro degli eventi che hanno drammaticamente segnato l’intera storia del Novecento.