L’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea esprime il suo profondo cordoglio pe la scomparsa di Cristina Quaglia, Presidente dell’Associazione 16 Giugno e socia del nostro Istituto.
Donna di elevate qualità culturali e sensibilità umana, tenace e combattiva nel tenere viva la memoria di quanti si sono battuti per la causa della libertà e della giustizia.
Di lei ricordiamo il suo rigoroso e appassionato impegno in qualità di Presidente dell’Associazione 16 Giugno 1944, fondata dai figli e discendenti dei lavoratori genovesi deportati nel giugno 1944 e avviati nei lager tedeschi. Una azione repressiva voluta dalle
autorità nazifasciste del capoluogo ligure in risposta agli scioperi dei primi di giugno che veniva a saldarsi alle esigenze del lavoro coatto per l’industria bellica del Reich.
Cristina è stata per noi tutti una amica, la cui memoria resterà nei nostri cuori e ci sarà di stimolo per il nostro impegno futuro.
A suo fratello Francesco e a tutti i suoi cari esprimiamo il nostro abbraccio affettuoso
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Cara Cristina, a renderti l’estremo saluto non poteva mancare quest’oggi la voce dell’Istituto Ligure della Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea che mi onoro di presiedere.
Istituto al quale eri molto legata nella tua duplice veste di socia e presidente dell’Associazione 16 Giugno.
Da tempo non avevamo avuto più occasioni di incontrarci di persona per il progredire del male si aggravava di settimana in settimana, per questo nelle ultime settimane ci siamo sentiti più volte al telefono fino a che con un filo di voce mi dicesti che non avresti potuto partecipare al convegno promosso dall’Istituto in occasione dell’80° della deportazione degli operai genovesi il 16 Giugno del ’44.
Mi dicesti che di certo al tuo posto sarebbe intervenuto Francesco, il tuo amatissimo fratello che con te ebbe sempre cura dell’Associazione.
Dalle tue parole ormai flebili, ebbi il senso di un addio sereno e chiara la conferma della tempra forte del medico e della donna consapevole di esser giunta al traguardo della propria vita.
Una esistenza che hai saputo vivere con la forza della tua scienza e con la coscienza dei tuoi valori morali e ideali.
Con questo spirito avevi in ultimo assunto il compito di accompagnare l’Associazione che raccoglie la memoria dei lavoratori deportati in quella drammatica e afosa giornata del giugno di 80 anni fa.
Lo facesti perché eri figlia di uno di loro, ma anche perché in quella pagina dolorosa della recente storia del movimento operaio genovese sono racchiusi i valori di giustizia sociale e di libertà per i quali essi si batterono contro i nazifascisti.
Per questo quel giorno si inscrive a pieno titolo nella storia dell’antifascismo e della Resistenza.
Cara Cristina, so bene che provavi fastidio per discorsi retorici e per le vuote parole di circostanza.
Eri diretta e schietta, ma sempre garbata e rispettosa.
Eri affettuosa e dolce con i tuoi cari, con i tuoi nipoti di cui tante volte mi hai parlato, non mancando mai di chiedere notizie dei miei.
E’ stato per me un privilegio averti avuto amica, per noi tutti sei stata una persona della quale sentiremo la mancanza, ma dalla quale potremo trarre insegnamenti e incoraggiamenti per affrontare le prove che ci attendono in tempi complessi e difficili.
Il Presidente ILSREC
Giacomo Ronzitti