Lo spirito della Repubblica

di Giacomo Ronzitti

Da sempre il nostro Istituto per il 2 Giugno ha promosso occasioni di riflessione storiografica sulle radici, sul contesto storico e sui peculiari caratteri della nostra Repubblica.

Quest’anno, tuttavia, ancor più degli anni passati, abbiamo sentito il bisogno e il dovere di allargare questo orizzonte per congiungere idealmente le motivazioni di fondo che portarono alla scelta referendaria del 1946, il nesso inscindibile tra Resistenza-Repubblica e Costituzione, con il tempo presente.

Ovvero, per coniugare e declinare quelle ragioni antiche con lo straordinario moto di solidarietà e responsabilità collettiva che ha animato quanti in questi mesi sono stati in prima linea nella lotta contro il male oscuro della pandemia per tutelare le nostre vite, le nostre libertà, il nostro futuro:

i medici e le infermiere, i volontari della protezione civile e il personale delle forze di  polizia, le commesse dei supermercati e gli operai e i  tecnici del cantiere del nuovo ponte PERGENOVA, insieme alle tante lavoratrici e ai tanti lavoratori che hanno continuato a garantire a noi tutti  i beni e i servizi essenziali.

Donne e uomini dai quali è venuto una grande prova di maturità etica, civile e umana al pari di quella che animò i combattenti nella lotta di Liberazione e i Costituenti.

Io credo, infatti, che, pur nelle incomparabili differenze tra questi  momenti storici, non ci sia nulla di forzatamente retorico in questo confronto, poiché vedo un analogo tratto morale che connota e unisce la risposta data da tanti italiani in questi due drammatici passaggi della nostra vita nazionale.

Due esempi di abnegazione, di senso civico e del dovere, di generosità e d’altruismo che sono, a ben guardare, il tratto della migliore biografia del nostro popolo, troppe volte oscurata, però, da luoghi comuni banalizzanti e da comportamenti meschini, dai quali stentiamo, purtroppo, a liberarci.

Questo è il grande patrimonio morale e lo spirito della Repubblica che vogliamo festeggiare e rinnovare.

Un patrimonio di storia, di principi e valori inclusivi  che vivono e si alimentano di quel bene immateriale, ma straordinariamente vitale, che è la cultura nelle sue diverse espressioni del pensiero e della conoscenza, dell’arte e della scienza.

Quella cultura che, come disse  Concetto Marchesi alla Costituente: “è fonte di libertà e coscienza civile”.

Perciò ha un particolare significato quest’anno ricordare l’anniversario della Repubblica e  festeggiarlo, in uno dei luoghi più vivi della città: nel suo Teatro, sinonimo di arte e spazio di libertà, di ricchezza intellettuale e di senso comunitario.

Lo faremo in modo inedito, come ricordammo il giorno della liberazione, a distanza, ma non in solitudine.

Ricordiamo questa data fondativa della nostra Repubblica insieme alle sue Istituzione, All’Università e all’Ufficio Scolastico Regionale, al Polo del ‘900, al Teatro Ivo Chiesa e al Carlo Felice, nella comunanza degli ideali che intrecciano la trama e l’ordito della storia con il tempo presente, in cui il talento artistico e musicale darà voce e volto ai protagonisti di ieri e di oggi: alle madri e ai padri Costituenti e a quanti in questi mesi ci hanno curato e rincuorato, dato speranza e fiducia.

A loro dedichiamo questa festa della Repubblica: a loro che, come avrebbe detto Carlo Azeglio Ciampi, rappresentano un esempio alto di “patriottismo repubblicano”.

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Autore dell'articolo: Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell′Età Contemporanea

ILSREC - Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea. Questo Istituto, fin dalla sua fondazione nell'immediato dopoguerra persegue, con spirito di verità e rigore scientifico, lo studio e la divulgazione dei molteplici aspetti che hanno mosso e caratterizzato la Resistenza, nel quadro degli eventi che hanno drammaticamente segnato l’intera storia del Novecento.

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