Nato a Genova nel 1927, laureato in lettere classiche, Emilio Costadura è stato a lungo professore e preside nei licei, rivestendo, a partire dal 1973, incarichi didattici in Germania, Svizzera e Francia.
Persona di grande cultura, misura e gentilezza, nel corso degli anni ha coltivato una passione letteraria sfociata nella pubblicazione di libri memorialistici e di poesie.
Membro della Resistenza, a quegli anni cruciali per la sua formazione civile, etica e politica ha dedicato due volumi, Il bel giorno nostro e O partigiano, portami via!, editi da De Ferrari, in cui, senza alcuna concessione alla retorica e con una scrittura asciutta e diretta, rievocava quel mondo contadino dell’entroterra genovese il cui appoggio e solidarietà alle forze partigiane risultò di fondamentale importanza per il radicamento della lotta contro i tedeschi e i fascisti.
Un mondo ancora sospeso tra tradizione e modernità, in cui i tragici eventi della guerra e del terribile biennio 1943-45 irruppero con veemenza, sconvolgendo radicati assetti e equilibri e portando morte e distruzione.
Ci piace ricordarlo riportando la dedica di suo pugno, in data 1° settembre 2008, che compare nel frontespizio di Il bel giorno nostro, volume donato dall’autore alla biblioteca dell’ILSREC: “alla Resistenza diedi adesione, come processo organico al mio lavoro giovanile di contadino e per amore alla campagna, alla sua storia”.