Operaio all’Ansaldo Meccanica, richiamato alle armi nel novembre 1943, decide di disertare. Entrato in contatto con un maresciallo dell’Aeronautica, su sua proposta, si arruola con altri suoi amici a loro volta disertori, nel servizio avvistamento aereo, frequentando un corso a seguito del quale viene destinato alla Casermetta di Campenave (Crevari). In questa zona entra in contatto con i partigiani, i quali, il 7 luglio 1944, insieme ad altri suoi compagni, lo aiutano a disertare guidandoli in montagna, presso il comando della brigata Buranello nella quale vengono incorporati. Successivamente viene nominato comandante del 1° distaccamento della brigata Oliveri, con l’incarico di curare il servizio rifornimento viveri all’Intendenza. Con la brigata Oliveri effettua azioni di sabotaggio alle linee elettriche e alla rete ferroviaria. Il 7 aprile 1945 partecipa, a fianco di partigiani della brigata Viganò, all’attacco alla caserma della milizia ferroviaria di Ovada, corso del quale vengono fatti prigionieri nove militi e prelevato un ingente quantitativo di armi e minzioni. Negli ultimi mesi della lotta di liberazione, partecipa parte ai combattimenti contro i tedeschi in località Cascina Vecchia (Carpeneto) e in frazione Gaggina (Montalto Bormida), sempre unitamente a partigiani delle brigate Oliveri e Viganò. Il 24 e il 25 aprile partecipa alle azioni che conducono alla liberazione di Ovada. Successivamente, raggiunta Sestri Ponente, prende parte alla resa del presidio degli Erzelli, nel corso del quale vengono fatti prigionieri 70 tedeschi.
