Ottantesimo della deportazione dei lavoratori genovesi del 16 giugno 1944
“Conflitto sociale nella guerra. Deportazione dei lavoratori e sfruttamento della manodopera nel Terzo Reich”
Giovedì 13 giugno 2024
Sala Consiliare della Città Metropolitana di Genova
Palazzo Doria- Spinola, Largo Eros Lanfranco 1
Dopo dieci giorni di scioperi e quattro di serrata delle fabbriche ordinata dal prefetto Carlo Emanuele Basile, tedeschi e fascisti circondano la San Giorgio, il Cantiere navale Ansaldo, l’acciaieria SIAC e la Piaggio e vi fanno irruzione. Vogliono piegare la resistenza operaia, terrorizzare la città, e procurarsi forza lavoro per l’economia di guerra nazionalsocialista. Catturano almeno 1.500 lavoratori e li caricano su due treni che partono per il Reich. È la più grande razzia di lavoratori in Italia, e una delle principali in Europa. Un certo numero di essi riesce a scappare ma almeno 1.300 arrivano a Mauthausen, dove resteranno alcune settimane per essere poi costretti al lavoro coatto in Austria e in Germania, subendo per oltre dieci mesi fame, freddo, insulti e violenza, lavoro durissimo, condizioni igienico sanitarie pessime. Solo pochi avranno un trattamento decente. Rientreranno denutriti e in cattive condizioni fisiche e nervose, molti con gravi patologie.
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