Ci resta soltanto una scarpa sinistra

di Franco Praussello

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Quelli di noi che hanno (se li hanno ancora…) i capelli grigi, in un angolo della mente ricorderanno forse la figura del mitico comandante Achille Lauro, che nella Napoli degli anni Cinquanta e Sessanta affrontava le prove elettorali consegnando ai suoi sostenitori una scarpa sinistra con la promessa che, se lo avessero  votato, a elezione avvenuta avrebbero avuto in premio anche la scarpa destra; almeno così dice una consolidata leggenda. Confesso che il suo comportamento mi è tornato alla memoria, sollecitato dal contenuto del Documento di economia e finanza (Def) che il governo giallo-verde ha appena varato, tratteggiando le nuove scelte di bilancio che verranno messe in cantiere per il prossimo anno. Naturalmente non intendo insinuare che ci sia qualcosa di illecito nelle intenzioni della maggioranza che ha la fiducia degli elettori (absit iniuria verbis), e che pertanto esse sono del tutto legittime e formalmente corrette; dico solo che la mia prima reazione alla lettura dei pochi particolari del Def resi noti è stata questa.

   Anche perché, in un contesto simile a quello del suo contenuto, si possono nutrire dubbi circa la fondatezza delle scelte del governo in merito alla questione dei rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche, che dovrebbero essere effettuati proprio alla vigilia delle elezioni europee.

   Cominciando da quest’ultimo argomento, ci si può chiedere se sia sensato accogliere la gran parte delle richieste di indennizzo in base ai soli requisiti patrimoniali dei danneggiati. E la distinzione fra titoli di credito e titoli di proprietà? Fermo restando che le obbligazioni potrebbero essere state vendute dalle banche senza sottolinearne i profili di rischio, perché rimborsare anche le azioni, che per definizione costituiscono un investimento rischioso? Perché rimborsarle con fondi pubblici alimentati dalle nostre imposte? E le regole del bail-in che dovrebbero impedirlo? La speranza è tuttavia che gli accordi fra il ministro Tria e i servizi della Commissione europea abbiano risolto in modo corretto tutti questi nodi e che gli eventuali dubbi circa il possibile collegamento fra rimborsi indiscriminati e regali elettorali vengano pienamente fugati.

   Passando ora alle  scelte del Def, dopo aver riconosciuto che finalmente il governo ha smesso di truccare i conti in modo vergognoso e che, nella migliore delle ipotesi, quest’anno non sarà affatto un “anno bellissimo” (come avevamo indicato da tempo in queste pagine), dato che la crescita dovrebbe arrestarsi allo 0,2%, con un aumento del deficit e del rapporto debito/Pil, va detto che è del tutto possibile che il Paese sia già oggi in una recessione strutturale, con risultati economici al di sotto di zero, i quali rendono estremamente problematico gestire con efficacia la finanza nazionale nel prossimo anno.

   Soprattutto preoccupa il fatto che non vi è chiarezza a proposito dell’impegno preso dal Def, che conferma il passaggio alla tassa piatta, con risorse che dovrebbero derivare da non si sa dove: magari non da tagli alle pensioni di latta, ma da un azzeramento delle riduzioni fiscali, da un rincaro dell’Iva, dalla solita fantomatica lotta all’evasione, dalle privatizzazioni altrettanto evanescenti, da una non meglio precisata spending review o dall’atomica delle imposte, ovvero da una tassa patrimoniale, la cui probabilità sembrerebbe crescere in funzione del numero delle volte che le dichiarazioni di responsabili del governo la escludono.

   E sempre a proposito del dubbio che anche questo non sia che l’ennesimo annuncio dal sapore elettorale, non è che per caso il governo del cambiamento stia riscoprendo nuovamente le virtù degli 80 euro di Renzi?

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Autore dell'articolo: Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell′Età Contemporanea

ILSREC - Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea. Questo Istituto, fin dalla sua fondazione nell'immediato dopoguerra persegue, con spirito di verità e rigore scientifico, lo studio e la divulgazione dei molteplici aspetti che hanno mosso e caratterizzato la Resistenza, nel quadro degli eventi che hanno drammaticamente segnato l’intera storia del Novecento.

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