Fonti Archivistiche e Bibliografia

Archivio Ilsrec

I documenti forniti in fotocopia agli studenti partecipanti al progetto didattico sono conservati nell’Archivio storico dell’Ilsrec, ubicato nel complesso della civica Biblioteca Berio, in via del Seminario 16 (IV piano).

L’archivio è stato creato nel 1947, anno di costituzione dell’Istituto, per raccogliere, conservare e valorizzare materiale inerente la Resistenza in Liguria.
Il suo patrimonio consta, allo stato attuale, di oltre 250.000 documenti (foto comprese, alcune delle quali utilizzate per questo lavoro), suddivisi in oltre 700 faldoni organizzati in una cinquantina di fondi, che raccolgono il materiale versato da enti, formazioni e organismi partigiani, Archivio di Stato, studiosi e semplici cittadini e il lavoro di catalogazione è stato effettuato da un’equipe specialistica coordinata dalla Soprintendenza Archivistica per la Liguria.

Ogni fondo si articola in buste, ciascuna delle quali contenente al proprio interno una serie di fascicoli. La catalogazione è stata realizzata con l’utilizzo del programma Unesco Win-Isis, che prevede la compilazione di schede di descrizione per fascicolo, consentendo la ricerca dei documenti con l’uso di parole chiave.
Per fare un solo esempio: digitando nella maschera di ricerca “memoriale Meinhold”, documento utilizzato in questo progetto didattico, si avrà il relativo riferimento archivistico Fondo DV, busta 21, fascicolo 13, ovvero il fascicolo 13 all’interno della busta (faldone) 21 appartenente al Fondo Documenti vari. Dal 2011 i fondi dell’Ilsrec, schedati con Win-Isis, sono consultabili accedendo alla homepage dell’Insmli (Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia) www.italia-resistenza.it, nonché da quella degli altri Istituti della Resistenza italiani.

Tra i principali fondi dell’Archivio dell’Ilsrec si segnalano:

• Fondo CLN regionale della Liguria, contenente i relativi verbali;
• Fondo AM (Attività militare), contenente documenti sull’organizzazione e le attività militari delle formazioni partigiane liguri;
• Fondo DV (Documenti vari), contenente documenti su esponenti e memorie della Resistenza ligure;
• Fondo AP (Attività politica), contenente documenti sull’organizzazione e l’attività dei CLN e dei partiti antifascisti liguri;
• Fondo “Giorgio Gimelli” (1, 2, 3), contenente documenti sulle formazioni partigiane della Liguria.

Archivio Ansaldo

L’Archivio Storico Ansaldo è ubicato a Genova, in corso Perrone, nella Villa Cattaneo, detta “dell’Olmo”, dimora in origine della famiglia Grimaldi, riedificata nel XVII secolo dalla famiglia Cattaneo.

Istituito nel 1980, trasformato nel 2000, con la costituzione della Fondazione Ansaldo – Archivio economico delle imprese liguri Onlus, nel primo archivio economico territoriale realizzato nel nostro Paese e ulteriormente potenziato nel 2007 con la nascita della Fondazione Ansaldo (Gruppo Finmeccanica), l’Archivio Storico Ansaldo possiede un patrimonio archivistico costituito da oltre 15.000 metri di documenti societari, contabili, amministrativi, tecnici prodotti a partire dal secolo XIX e riconducibili soprattutto ai gruppi Ansaldo, Bombrini, Bruzzo, Costa, Dufour, Fincantieri, Finmare, Gaslini, Ilva-Italsider, Perrone e alla Borsa Valori di Genova e al Banco di Chiavari e della Riviera Ligure.

La Fototeca dell’Archivio conserva circa 400.000 fotografie originali in negativo e a stampa che documentano attività imprenditoriali e lavorative lungo un arco temporale che spazia dalla seconda metà dell’Ottocento a tutto il Novecento.

Circa cinquemila sono i filmati della Cineteca dell’Archivio che offrono una preziosa testimonianza sui molteplici aspetti della vita economica italiana nel corso del Novecento.

Nell’Archivio sono presenti anche raccolte di testimonianze orali sul mondo dell’impresa e del lavoro, disegni tecnici e industriali, manufatti d’epoca, pubblicazioni periodiche, registri navali, titoli azionari e obbligazionari.

Tra i principali fondi dell’Archivio si segnalano

• Fondo Ansaldo, costituito da 1999 buste, articolato in 34 serie e 5 collezioni di materiale a stampa
• Fondo Costa, costituito da circa 15.000 unità, tra buste e registri
• Fondo Finmare, costituito da 2079 unità, tra buste e registri
• Fondo Ilva, costituito da 6558 unità, tra buste e registri
• Fondo Perrone, costituito da 2430 buste e articolato in 8 serie

e per quanto riguarda la fototeca

• Fondo Ansaldo, costituito da circa 73.000 pezzi
• Fondo Ilva, costituito da circa 45.500 pezzi
• Fondo Costa, costituito da 11.269 pezzi
• Fondo S.I.A.C., costituito da circa 40.000 pezzi

Bibliografia essenziale

Resistenza e liberazione di Genova

• Sulla liberazione di Genova l’opera di riferimento, anche dal punto di vista bibliografico, è M. E. Tonizzi (a cura di), “A wonderful job”. Genova aprile 1945: insurrezione e liberazione (Roma, Carocci, 2006). Promosso dall’Ilsrec, il volume collettaneo parte da una ricognizione critica della storiografia esistente (M. E. Tonizzi) per poi mettere a fuoco il ruolo giocato nella complessa vicenda dalle forze della Resistenza (G. Levi), dai tedeschi e fascisti (P. Battifora), dagli Alleati (M. Fiorillo), dalla Chiesa genovese (G. B. Varnier).

• Per l’autorevolezza del suo autore, Paolo Emilio Taviani, segnaliamo il resoconto, anche se datato dal punto di vista storiografico, Breve storia dell’insurrezione di Genova, edito originariamente nel 1945 (Genova, Il Corriere) e più volte ristampato (Firenze, Le Monnier, 1988).

• La storia di Genova nei drammatici mesi intercorsi tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 è ricostruita in M. E. Tonizzi, P. Battifora ( a cura di), Genova 1943-1945. Occupazione tedesca, fascismo repubblicano, Resistenza (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2015), volume che si è avvalso di fonti, in parte inedite, provenienti da archivi tedeschi ed inglesi e che nell’impostazione si ricollega al precedente libro collettaneo del 2006. I diversi autori esaminano il dominio tedesco, il ruolo della RSI e i relativi apparati repressivi (P. Battifora), lo sviluppo della Resistenza militare (F. Gimelli) e politica (G. Levi), la strategia e le missioni degli Alleati (M. Fiorillo), l’operato della Chiesa (G. B. Varnier), la deportazione di matrice politico-economica (I. Guerrini, M. Pluviano) e razziale (C. Dogliotti).

• Su Genova e la VI Zona operativa, comprendente a grandi linee l’area della provincia di Genova, cfr. M. Calegari, Comunisti e partigiani. Genova 1942-1945 (Acqui Terme, Impressioni Grafiche Editore, 2007), opera attenta a ricostruire, in modo particolare, le dinamiche operanti all’interno del partito comunista e del movimento operaio genovese. Dello stesso autore si veda anche La sega di Hitler (Milano, Selene, 2004), incentrato sulla brigata Balilla e imperniato sull’utilizzo delle fonti orali.

• Un’ampia sezione documentaria dell’archivio cospirativo e insurrezionale di Paolo Emilio Taviani, rappresentante della Dc nel CLN ligure e futuro protagonista della vita politica nel dopoguerra, si trova in C. Brizzolari, Un archivio della Resistenza in Liguria (Genova, Cassa di risparmio di Genova e Imperia, Di Stefano, 1974).
I verbali del CLN ligure sono consultabili in P. Rugafiori (a cura di), Resistenza e ricostruzione in Liguria. Verbali del CLN ligure, 1944-1946 (Milano, Feltrinelli, 1981).

Resistenza in Liguria

• Sulla lotta di liberazione in Liguria l’opera più organica e documentata è G. Gimelli, La Resistenza in Liguria. Cronache militari e documenti, 2 vol. (Roma, Carocci, 2005).

• Una sintesi, attenta sia agli aspetti politico-militari che a quelli socio-economici, è costituita da A. Gibelli, Liguria, Genova, saggio presente in E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi (a cura di), Dizionario della Resistenza, vol. I (Torino, Einaudi, 2000).

• Utile strumento di consultazione è F. Gimelli, P. Battifora (a cura di), Dizionario della Resistenza in Liguria, (Genova, De Ferrari, 2021), che presenta oltre 900 voci inerenti i protagonisti, i luoghi, gli eventi, gli organismi e le formazioni della Resistenza ligure, con alcuni lemmi dedicati anche a personaggi della RSI e dell’esercito tedesco. Il dizionario è arricchito da un inserto iconografico e da cartine raffiguranti la dislocazione delle formazioni partigiane sul territorio e le principali operazioni effettuate o subite (rastrellamenti, combattimenti, insurrezione finale). In calce al volume è presente una corposa bibliografia ragionata, estesa anche alla RSI e Shoah, cui rimandiamo per più puntuali ed esaustive indicazioni.

• M. Bottero (a cura di), Memoria nella pietra. Monumenti alla Resistenza ligure 1945-1995 (Genova, Isrl, 1995), presenta la sistematica catalogazione e descrizione dei monumenti, cippi, lapidi dedicati alla Resistenza ligure in ogni comune delle quattro province liguri (con molte fotografie).

• Per la memorialistica della Resistenza nel genovesato segnaliamo A. Camoirano, Scarpe rotte. I ragazzi della ‘Severino’ (Genova, Il Partigiano, 1946; nuova ediz. Genova, Fratelli Frilli, 2006); L. Bolis, Il mio granello di sabbia (Torino, Einaudi, 1947 [1995]); A. Franzone, Vento del Tobbio. 8 settembre 1943-25 aprile 1945 (Genova, Sambolino, 1952); G. B. Lazagna, Ponte rotto. Testimonianza di un partigiano della divisione garibaldina ‘Pinan Cichero’ (Quaderni de “Il novese”, n. 1, 1966; nuova ediz. Paderno Dugnano, Colibrì, 1996); Marzo [G. B. Canepa], La repubblica di Torriglia (Genova, Di Stefano, 1975); A. Testa, Partigiani in Valtrebbia. La brigata Jori (Genova AGA, 1980); Don Berto [B. Ferrari], Prete e partigiano (Genova, SAGEP, 1982); R. Scappini, Da Empoli a Genova. 1945 (Milano, La Pietra, 1988); P. E. Taviani, Pittaluga racconta: romanzo di fatti veri (1943-45) (Genova, Ecig, 1988; nuova ediz. Bologna, il Mulino, 2001).

• Su alcuni personaggi di spicco della Resistenza nel genovesato segnaliamo N. Simonelli, Giacomo Buranello. Primo comandante dei GAP di Genova (Genova, Ghiron, 1977; nuova ediz. Genova, De Ferrari, 2002); E. Bono, Per Aldo Gastaldi ‘Bisagno’. Documenti, testimonianze, lettere e altro materiale utile ad una sistemazione storica del personaggio (Recco, Le Mani, 1995); G. Levi, Resistenza a Genova: momenti e figure (Genova, Genova University Press, 2012); S. Antonini, Partigiani. Una storia di uomini (Genova, De Ferrari, 2010).

• Sul ruolo delle donne cfr. G. Benelli et al. (a cura di), La donna nella Resistenza in Liguria (Firenze, La Nuova Italia, 1979); D. Alfonso, Ci chiamavano libertà. Partigiane e resistenti in Liguria 1943-1945. La parola ridata alle donne (Genova, De Ferrari, 2013).

Il fascismo repubblicano

• Sul fascismo ligure post-8 settembre, oltre al già citato Genova 1943-1945. Occupazione tedesca, fascismo repubblicano, Resistenza, si veda S. Antonini, La Liguria di Salò. Repubblica sociale e guerra civile. 1943-1945 (Genova, De Ferrari, 2001), e, dello stesso autore, La “Banda Spiotta” e la Brigata Nera genovese“Silvio Parodi”. Una anatomia dei crimini fascisti: 1943-1945 (Genova, De Ferrari, 2007). Sulla brigata nera del capoluogo ligure cfr. anche A. Cipriani, La “Silvio Parodi”. Storia della Brigata nera genovese. Luglio 1944 – aprile 1945 (Imperia, Centro editoriale imperiese, 1998).
Per la pubblicistica della RSI genovese e ligure cfr. M. E. Tonizzi (a cura di), Stampa e giornalisti in Liguria tra l’ultimo fascismo e la Repubblica. 1943-1947 (Roma-Bari, Laterza, 2008).
Sulle vicende processuali di alcuni esponenti genovesi della RSI cfr. A. Casazza, La beffa dei vinti (Genova, il Melangolo, 2010).
Sulla parabola della RSI ci limitiamo a segnalare A. Osti Guerrazzi, Storia della Repubblica sociale italiana (Roma, Carocci, 2012); M. Fioravanzo, Mussolini e Hitler. La Repubblica sociale sotto il Terzo Reich (Roma, Donzelli, 2009); L. Ganapini, La repubblica delle camicie nere (Milano, Garzanti, 1999).
Sulla Shoah, di cui la RSI si rese complice, l’opera di riferimento è M. Cattaruzza et al. (a cura di), Storia della Shoah, 2 vol. (Torino, Utet, 2005-2006).

Resistenza: uno sguardo d’insieme

• Per una trattazione complessiva della storia della Resistenza italiana si rimanda a S. Peli, La Resistenza in Italia. Storia e critica (Torino, Einaudi, 2004); G. Oliva, I vinti e i liberati. 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945. Storia di due anni (Milano, Mondadori, 1994).

• Un’agile sintesi, realizzata appositamente per gli studenti, è il libretto, con riproduzioni di opere sul tema del pittore Attilio Mangini, di A. Gibelli, Resistenza, Repubblica, Costituzione. Una riflessione attuale (Genova, Ilsrec, 2013, testo disponibile presso l’Istituto), presente anche in P. Battifora (a cura di), Patria, cittadinanza, Europa. Un percorso nella storia italiana del Novecento (Genova, De Ferrari, 2013).

• Importante opera di consultazione è il già citato Dizionario della Resistenza in due volumi edito da Einaudi (Torino, 2000-2001). Realizzata da una nutrita schiera di studiosi, l’opera presenta nel primo tomo saggi monografici sulla storia e la geografia resistenziale, nel secondo un lemmario di oltre settecento voci e un’ampia rassegna bibliografica, cui far riferimento per approfondimenti tematici.
Per una visualizzazione della disposizione sul territorio delle formazioni partigiane e operazioni belliche del conflitto, si vedano le tavole di ampio formato in L. Baldissara (a cura di), Atlante storico della Resistenza italiana (Milano, Bruno Mondadori, 2000).

• Sul ruolo delle donne nella Resistenza cfr. A. M. Buzzone, R. Farina (a cura di), La Resistenza taciuta. Dodici vite di partigiane piemontesi (Milano, La Pietra, 1976, nuova ediz. Torino, Bollati Boringhieri, 2003); A. Bravo, A. M. Buzzone, In guerra senza armi. Storie di donne. 1940-1945 (Roma-Bari, Laterza, 2000); M. Ponzani, Guerra alle donne (Torino, Einaudi, 2012). Per la categoria storiografica di resistenza civile cfr. J. Sémelin, Senz’armi di fronte a Hitler. La Resistenza civile in Europa, 1939-1943 (Torino, Sonda, 1993).

• Sul ruolo della Chiesa e dei cattolici cfr. G. De Rosa (a cura di), Cattolici, Chiesa, Resistenza (Bologna, il Mulino, 1997); B. Gariglio (a cura di), Cattolici e Resistenza nell’Italia settentrionale (Bologna, il Mulino, 1997).

• Per le strategie messe in atto dagli angloamericani si veda T. Piffer, Gli alleati e la Resistenza italiana (Bologna, il Mulino, 2010); D. W. Ellwood, L’alleato nemico. La politica dell’occupazione anglo-americana in Italia (Milano, Feltrinelli, 1977); M. De Leonardis, La Gran Bretagna e la resistenza partigiana in Italia, 1943-1945 (Napoli, ESI, 1988).

• Sulla vicenda degli IMI (internati militari italiani) cfr. G. Schreiber, I militari italiani internati nei campi di concentramento del Terzo Reich (1943-1945). Traditi disprezzati dimenticati (Roma, Ufficio storico dello stato maggiore dell’esercito, 1992); G. Hammermann, Gli internati militari italiani in Germania (1943-1945) (Bologna, il Mulino, 2005).

Storiografia della Resistenza

• Saggio di fondamentale importanza, in grado di far emergere le implicazioni etiche ed esistenziali della Resistenza, C. Pavone, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza (Torino, Bollati Boringhieri, 1991) nel rimarcare la triplice valenza della lotta resistenziale, quale guerra di liberazione, civile e di classe, ha determinato una svolta nel dibattito storiografico.
Un bilancio critico dello stato attuale della ricerca e l’individuazione di alcuni temi non sufficientemente indagati dagli studiosi sono al centro del già citato saggio di S. Peli, La Resistenza in Italia. Dello stesso autore si veda Storie di Gap. Terrorismo urbano e Resistenza (Torino, Einaudi, 2014).

• Sul cosiddetto “revisionismo” cfr. il volume collettaneo E. Collotti (a cura di), Fascismo e antifascismo. Rimozioni, revisioni, negazioni (Roma-Bari, Laterza, 2000).
Capostipite in Italia di tale filone, in forte polemica con il canone della storiografia antifascista, è stato R. De Felice, di cui si veda Rosso e nero (Milano, Baldini & Castoldi, 1995), intervista dagli intenti divulgativi curata da P. Chessa, e La guerra civile 1943-1945, secondo tomo rimasto incompiuto di Mussolini l’alleato, ultimo degli otto volumi della monumentale biografia del duce (Torino, Einaudi, 1998).
E. Galli della Loggia, La morte della patria. La crisi dell’idea di nazione tra Resistenza, antifascismo e Repubblica (Roma-Bari, Laterza, 1996) individua nell’armistizio dell’8 settembre (cfr. E. Aga Rossi, Una nazione allo sbando, Bologna, il Mulino, 2003) il “dies horribilis” che avrebbe irrimediabilmente pregiudicato il senso dell’identità nazionale.
Per una ricapitolazione del dibattito sulla Resistenza e sull’assenza di una memoria pubblica condivisa cfr. F. Focardi, La guerra della memoria. La Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 a oggi, (Roma-Bari, Laterza, 2005), saggio dotato di un’ampia sezione documentaria.
A puro titolo informativo ricordiamo i libri del giornalista G. Pansa che, pur privi di rigore e attendibilità storiografica, hanno ottenuto grande successo di pubblico e risonanza mediatica.

• Sulla cosiddetta “resa dei conti” cfr. M. Dondi, La lunga liberazione. Giustizia e violenza nel dopoguerra italiano (Roma, Editori Riuniti, 1999); G. Crainz, L’ombra della guerra. Il 1945, l’Italia (Roma, Donzelli, 2007); G. Oliva, La resa dei conti. Aprile-maggio 1945. Foibe, Piazzale Loreto e giustizia partigiana (Milano, Mondadori, 1999).
Sulla mancata epurazione nel dopoguerra dei collaborazionisti del regime fascista, cfr. H. Woller, I conti con il fascismo. L’epurazione in Italia (Bologna, il Mulino, 1997); M. Franzinelli, L’amnistia Togliatti. 22 giugno 1946. Colpo di spugna sui crimini fascisti (Milano, Mondadori, 2006).

 Letteratura e cinematografia

• Solo qualche cenno al rapporto tra lotta di liberazione, letteratura e memorialistica. Un significativo compendio antologico, suddiviso per aree regionali e comprendente i più importanti autori, da Calvino a Fenoglio, da Pavese a Pratolini, si ha in G. Pedullà, Racconti della Resistenza (Torino, Einaudi, 2005). Si vedano anche M. Avagliano, Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945 (Torino,Einaudi, 2006), e D. Gallo, I. Poma (a cura di), Storie della Resistenza (Palermo, Sellerio, 2013), antologia inedita di racconti e testimonianze scritte “a caldo”, a poca distanza dagli eventi.
Monumento letterario al sacrificio di tanti patrioti è P. Malvezzi, G. Pirelli (a cura di), Lettere dei condannati a morte della resistenza italiana (Torino, Einaudi, 1952), riproposta in una nuova edizione curata da M. Franzinelli – Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza (Milano, Mondadori, 2005) – con opportune integrazioni e revisioni testuali.

• La filmografia sulla Resistenza è stata censita in La Resistenza nel cinema italiano. 1945/1995 (Genova, Istituto Storico della Resistenza in Liguria, 1995, opera disponibile presso l’Ilsrec), e P. Olivetti (a cura di), Cinema e Resistenza in Italia e in Europa (Torino, Regione Piemonte, Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, 1997).

Tra i film più significativi citiamo Roma città aperta (1945), di R. Rossellini; Achtung! Banditi! (1951) di C. Lizzani; Il generale Della Rovere (1959) di R. Rossellini; Tutti a casa (1960) di L. Comencini; Era notte a Roma (1960) di R. Rossellini; Tiro al piccione (1961) di G. Montaldo; Le quattro giornate di Napoli (1962) di N. Loy; Uomini e no (1980) di V. Orsini; La notte di San Lorenzo (1982) di P. e V. Taviani; I 600 giorni di Salò (1992), documentario a cura di N. Caracciolo e E. Marino; I piccoli maestri (1998) di D. Lucchetti; Il partigiano Johnny (2000) di G. Chiesa.

Un ricco apparato iconografico è presente in A. Mignemi, Storia fotografica della Resistenza (Torino, Bollati Boringhieri, 1995).

Resistenza e… bicicletta

• Per gli amanti dei pedali L. Torre, Bicicletta partigiana. Dodici itinerari sulle tracce della Resistenza (Novi Ligure, Edizioni Joker, 2010) offre molti suggerimenti per intraprendere percorsi ciclistici nei luoghi della Resistenza ligure.

il Progetto  Team Classi Credits Ilsrec

Istituto Ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea

Liceo Scientifico Statale G. D. Cassini Genova