in collaborazione con
Genova e la Liguria ricordano
#RaccontiamolaResistenza #25aprile2020
Presentazione
Giacomo Ronzitti, Presidente Ilsrec “R. Ricci”
Questo 25 Aprile non potremo festeggiarlo come gli scorsi anni, perché la pandemia che ha contagiato il mondo intero ce lo impedisce.
Come la Pasqua, tuttavia, lo festeggeremo tutti a distanza, ma non in solitudine.
Ciò perché ci accomuna, oggi, una sfida epocale contro un male invisibile e inesorabile, che dovremo sconfiggere insieme, come gli italiani, insieme, seppero sconfiggere il nazifascismo.
Uniti negli ideali della Resistenza, consci della lezione della storia tragica del novecento europeo, nel dopoguerra essi scelsero la Repubblica e, poi, i Padri Costituenti seppero dare al Paese una Costituzione illuminata, nella quale sono coniugati armonicamente antichi e nuovi diritti di libertà, nel quadro dei princìpi di uguaglianza, di pluralismo e di separazione dei poteri propri di un moderno stato di diritto.
Si aprì così la nuova stagione della ricostruzione e della rinascita morale e materiale dell’Italia, dopo le devastazioni della guerra e venti anni di dittatura.
Quei valori sono e devono restare ancora a base del nostro vivere civile e, oggi come ieri, devono unirci per superare questa nuova e durissima prova…[continua a leggere]
Saluto
Marco Bucci, Sindaco di Genova
“Una firma per la pace e la riconciliazione tra i popoli”, il titolo scelto per il numero speciale della rivista “Storia e memoria”, in cui sono pubblicati i memoriali di G. Meinhold, R. Scappini e C.A. Romanzi, è particolarmente significativo ed emblematico di quello che fu l’atto di resa ai partigiani da parte delle truppe tedesche poste sotto il comando del Generale Günther Meinhold, siglato a Genova il 25 aprile 1945. Quella firma sancì la fine di un periodo tra i più oscuri ed efferati della nostra storia recente, che abbiamo il dovere di non dimenticare. Una pagina del nostro passato da cui dobbiamo continuare a imparare…[continua a leggere]
Saluto
Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria
La memoria del 25 aprile, quest’anno, risuona più potente ed essenziale che mai. In molti hanno detto che un’emergenza come quella che stiamo vivendo non ha precedenti nella storia repubblicana e alcuni hanno anche paragonato la lotta al coronavirus a una guerra.
Ricordare oggi la fine vittoriosa della guerra di Liberazione è un richiamo diretto, non metaforico, all’impegno che dobbiamo mettere in campo, oggi come società, per superare le attuali difficoltà. Questa che stiamo attraversando non è soltanto un’emergenza sanitaria. Il nemico che affrontiamo, oggi come allora, mette in discussione la possibilità di una vita normale, la nostra libertà di movimento e di riunione, la possibilità di lavorare per vivere e per sostenere le nostre famiglie, la libertà di incontrarci per fare cultura, sport, per costruire e far progredire la nostra società.
Oggi come allora, solo l’unità tra di noi e la capacità di mettere l’interesse collettivo al di sopra degli interessi di parte farà la differenza….[continua a leggere]
Saluto
Davide Ermini, Vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura
Ho sempre vive, nella memoria, le parole che nel 1955 Piero Calamandrei rivolse agli studenti milanesi: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità. Andate lì, giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
Oggi il 25 aprile assume pregnanza ancora maggiore, perché richiama tutti noi – tutti noi che ci riconosciamo nella Costituzione, nei suoi valori di eguaglianza e dignità umana, di giustizia sociale e diritti, e di ripudio del razzismo e delle discriminazioni – a far rivivere la forza e il coraggio dei nostri padri in un momento così drammatico per la vita del Paese. Solo così avremo davvero onorato la memoria dei caduti nella lotta di Liberazione.
25 aprile 2020
h 11:30 Teatro Carlo Felice Genova
Promosso da Ilsrec in collaborazione con Regione Liguria, Comune di Genova e Teatro Carlo Felice
Lettere dei condannati a morte della Resistenza– legge Pino Petruzzelli.
Amerigo Duò, Costanzo Ebat, Walter Fillak, Tancredi Duccio Galimberti, Paola Garelli, Luigi Mascherpa, Rino Mandoli, Giacomo Ulivi, Arturo Gatto,
Ivo Lambruschi, Paolo Vasario, Enrica Astrologo
Inno di Mameli e brani musicali eseguiti da un Quintetto d’Archi formato da componenti dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice .
Michele Novaro
Inno di Mameli |
Dimitri Shostakovich
“Largo” dal Kammer Symphonie in do minore op. 110a |
Johann Pachelbel
Canone in Re maggiore |
Samuel Barber
Adagio per archi |
Astor Piazzolla
The Elephant man |
Johann Sebastian Bach
Aria sulla quarta corda alla Suite n.3 in Re maggiore BWV 1068 |
Medley di canti partigiani
(arrangiamento di Elio Veniali) |
l’evento si svolgerà a porte chiuse e verrà trasmesso in streaming
“A wonderful job” – L’insurrezione e la liberazione di Genova 23-25 aprile 1945
di Elisabetta Tonizzi e Alessio Parisi
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La resa di Genova nella memoria dei protagonisti Meinhold, Scappini, Romanzi
Numero speciale di Storia e Memoria n. 1 2020
a cura di Donatella Chiapponi, Luca Fiorito, Alessio Parisi
Introduzione di Giacomo Ronzitti, Presidente Ilsrec [continua a leggere]
Nota dei curatori
Numerosi sono gli attori e le parti in causa nella resa del presidio tedesco di Genova negli ultimi giorni di aprile del 1945 e, ancora oggi, sono oggetto di discussione in ambito storiografico. Attorno alla resa tedesca ruotano numerose vicende qui impossibili da approfondire ma che, a diverso titolo, portano alla capitolazione delle truppe al comando del Generale Meinhold e al salvataggio del porto e delle sue strutture industriali. La rinnovata iniziativa anglo-americana a cavallo della Linea Gotica porta, nelle prime settimane di aprile, all’avvio del piano di evacuazione delle truppe tedesche i cui ordini sono di ritirarsi nella valle del Po in vista di una difesa ad oltranza nel nord est. È in questo clima che Meinhold muove i primi tentativi di approccio con il Comitato di Liberazione Nazionale ligure, tentando, senza successo, di garantire alle sue truppe una ritirata indisturbata, in cambio della riduzione del numero di infrastrutture ed edifici da demolire, in osservanza alle direttive di Hitler.
In questa trattativa giocano poi un ruolo chiave …[continua a leggere]
Un nuovo spirito costituente per fare tesoro della Resistenza
di Annamaria Furlan, Segretario generale della CISL
Il 25 aprile 1945 di settantacinque anni fa, l’Italia riconquistava la propria libertà e fondava i presupposti dell’Italia repubblicana e democratica.
Alimentare questo ricordo e le sue ragioni di valore e di sacrificio non è solo un dovere di gratitudine verso quella generazione, i nostri genitori e i nostri nonni, ma l’impegno dovuto ai nostri figli e nipoti.
Molto del loro futuro dipenderà dal tipo di eredità che lasceremo, sapendo che un paese senza memoria è un paese senza radici, che si consegna alle stagioni dell’effimero nelle quali c’è sempre qualcuno pronto a indirizzare opportunisticamente le frustrazioni, piuttosto che a costruire soluzioni.
Da quella stagione di riscatto e di riconquista della libertà…[continua a leggere]
L’atto di resa
Alle ore 19.30 di mercoledì 25 aprile il Generale tedesco Günther Meinhold, comandante della Piazza di Genova, firma la resa nelle mani del CLN Ligure. Si tratta di un evento unico nella storia della resistenza in Europa: per la prima volta, come sottolinea anche il proclama di Paolo Emilio Taviani, le forze tedesche si arrendono nelle mani del Comitato di Liberazione.
Il testo della resa siglata a Villa Migone, residenza temporanea del Cardinale Boetto, comprende quattro sintetici punti che…[continua a leggere]
I PROTAGONISTI
Günther Meinhold | Remo Scappini |
Paolo Emilio Taviani | Carmine Alfredo Romanzi |
Documenti e fotografie della liberazione dall’archivio Ilsrec sono disponibili sulla piattaforma del Polo del 900 9Centro
Genova – Città Medaglia d’oro al Valor militare
«Amor di Patria, dolore di popolo oppresso, fiero spirito di ribellione, animarono la sua gente nei venti mesi di dura lotta il cui martirologio è messa fulgida gemma all’aureo serto di gloria della “Superba” Repubblica Marinara, i 1863 caduti il cui sangue non è sparso invano, i 2250 deportati il cui martirio brucia ancora nelle carni dei superstiti, costituiscono il vessillo che …[continua a leggere]
La Resistenza in Liguria
Contributi di
- Paolo Battifora, Coordinatore scientifico Ilsrec_ La Resistenza in Liguria e la liberazione di Genova
- Giosiana Carrara, Direttore scientifico e didattico Isrec Savona_Savona. Dall’antifascismo alla nascita della Resistenza
- Lorenzo Vincenzi, Presidente ISR La Spezia _Brevi riflessioni sulla Resistenza nella IV Zona operativa