Nel 1941 è disegnatore tecnico presso l’Ansaldo Meccanico di Genova Sampierdarena e l’anno successivo diventa membro di una cellula comunista, partecipando allo sciopero dello stabilimento. Arrestato e condotto al 4° braccio del carcere di Regina Coeli a Roma, viene condannato dal Tribunale speciale ad oltre sette anni di reclusione, ottenendo la sospensione della pena perché incorporato in un battaglione di alpini destinato al fronte. Dopo l’8 settembre riesce a tornare a Genova ove prende contatto con i compagni e partecipa all’organizzazione militare clandestina. Nel novembre entra a far parte delle formazioni partigiane di montagna col grado di caposquadra della 3ª brigata Liguria, nella zona di Capanne di Marcarolo. Scampato al rastrellamento della Benedicta, diventa comandante di una squadra dei Gap genovesi, partecipando il 23 maggio 1944 a Sampierdarena all’attentato al comandante fascista Benedetto Franchi e al gerarca Gildo Criscuolo e, il 7 giungo, a quello al generale Silvio Parodi. Nei giorni successivi si occupa del trasporto di un ingente quantitativo di armi e munizioni nella zona di monte Moro e di altre azioni di sabotaggio. Alla fine di giugno si aggrega al distaccamento Peter nella zona di Pannesi e partecipa agli scontri di Barbagelata. Quando il distaccamento si trasforma in brigata al comando di Aurelio Ferrando (Scrivia) ne viene nominato vicecomandante, carica che ricoprirà anche nella brigata Oreste della divisone Cichero (e poi della Pinan-Cichero). Partecipa alla battaglia di Pertuso e a numerosi combattimenti tra cui quelli di Cartasegna (Carrega Ligure), Borghetto Borbera e Cantalupo Ligure. Il 26 marzo 1945 è tra i responsabili delle brigate che si incontrano per costituire la struttura di comando della nuova divisione Pinan-Cichero. Alla vigilia della Liberazione provvede, con i suoi distaccamenti, allo sminamento di ponti, strade, manufatti e all’isolamento di alcuni presidi tedeschi della valle Scrivia. Nei giorni della Liberazione partecipa alle trattative di resa del presidio tedesco di Savignone. E’ stato direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Lucca.
[scheda tratta da F. Gimelli, P.Battifora (a cura di), Dizionario della Resistenza in Liguria. Protagonisti, luoghi, eventi, organismi, formazioni, De Ferrari, Genova, 2008, pp.171-172]